Giordano al rogo e altri versi
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Nei due poemetti che compongono questa raccolta, Cristina Sparagana dà una felice prova della sua maturità poetica.
In Giordano al rogo, sullo sfondo di un paesaggio segnato dall’arsura e dalla dissoluzione delle cose, si compie una sorta di discesa agli Inferi: il rogo – figura di purificazione e povertà – mostra che ciò che è veramente reale abita il metastorico, l’epifanico, l’atemporale, secondo quanto afferma Yves Bonnefoy a proposito degli affreschi aretini di Piero della Francesca.
Nel Lamento per il toro Ignacio Sánchez, oratorio pagano in tre atti, costruito come attraversamento antifrastico di una celebre lirica di Federico García Lorca, sangue e morte, in uno spazio sconfinatamente tragico come la pietra bianca di certe costruzioni andaluse, compongono la loro musica essenziale, assoluta.
Ah, la cornacchia sull’antenna, il graffio
d’una musica stanca, eppure suono, duro,
benché diverso.
Andammo, e il mare, a pezzi, ci guardava,
solo, forse, compianto
per antichi rimorsi e poi, rosso, sventrato
un frusciare di rombo, di giunchiglia
sanguinosa, divisa sull’altare
tra pesce e pesce.
Formato 12 X 20
Pagine 64
Prezzo di copertina 11.50
ISBM 9788866080459