Dieci e venticinque. Il ragazzo che amava il rock e scriveva poesie d'amore
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I fatti della cronaca escono dalle pagine dei giornali e s’intrecciano con la vita di Fausto, regalando alla sua gioventù spessore, colori, dettagli. Quando però la storia si trasforma in dramma, il tempo si ferma e la memoria rimane incisa per sempre.
Fausto, nato nel 1958, voce narrante di questo intenso racconto, vive un’esistenza spensierata nelle dolci colline della Val Trebbia. Una vita come quella di tanti giovani di provincia: gli amici, la ragazza, la musica di quegli anni, a cavallo fra i Settanta e gli Ottanta, la “leva”, le macchine, i genitori. Gli scherzi, le vacanze sulla riviera adriatica, la partita di calcio fra campanili, il primo impiego. Ma Fausto scrive poesie, ama il rock e non il liscio, Mariolina detta Lina, la pensione La Luna di Cattolica, i tortellini della mamma. Sullo sfondo, articoli e notiziari ci fanno rivivere quegli anni, Gagarin e Marilyn Monroe, Coppi-Bartali e i Beatles, l’uomo sulla Luna e l’austerity, Alfredino Rampi e Guerre stellari. Fino alle 10.25 di quel tragico 2 agosto 1980, stazione di Bologna.
Scritto con sorprendente naturalezza, un flusso di parole che sgorga direttamente dal diario mentale del protagonista, il racconto coinvolge strappando molti sorrisi, spesso una risata, insieme ad attimi di commozione profonda.
Nel mio paese si balla e si ascolta solo liscio. Orchestre spettacolo come se piovesse. Balere a gogò. Balli palchetto a ogni festa. Invece a me piace il rock, tutti i generi di rock: dal rock ‘n roll classico al pop-rock, al country rock, al progressive rock, al rock psichedelico fino a quello duro, all’hard, all’heavy… e chi più ne ha più ne metta. Ai miei amici no, il rock gli fa senso, a loro piace il liscio. Allora al sabato sera o alla domenica pomeriggio mi trascinano in balera. […] Comunque allo Sputnik o in qualsiasi altra balera, oltre che per ballare si va per conoscere le ragazze. Anche alle ragazze del mio paese piace il liscio e così vanno in balera per ballare e per conoscere i ragazzi. Quindi se voglio uscire con i miei amici e conoscere delle ragazze, devo andare in balera e ballare male, anzi malissimo, il liscio e a turno tocca sciropparmi le performance dei vari gruppi. Da noi vanno per la maggiore complessi come: gli Artigiani del Liscio, gli Smeraldi, i Rubini, i Topazi, e poi i Falchi d’Oro, i Cormorani Volanti, i Nuovi Pellicani – gli uccelli sono sempre andati forte nel liscio – e poi i peggiori di tutti: gli Spietati del Liscio, e spietati è proprio il nome giusto perché per come suonano, di pietà per il pubblico ne hanno davvero poca.
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Formato 12 X 20
Confezione brossura
Pagine 112
Prezzo di copertina 14,00
Collana Altre/storie
ISBN 9788866083740