Il gatto nero sulle scale
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Quinta centuria di racconti brevi, questo libro di Franco Francescato dimostra che la cronaca è maestra di letteratura e, a chi sa osservarla, propone sempre nuove intense ispirazioni per la scrittura.
Ancora Milano, ancora il cinismo e il grottesco di una società che ha come timone solo lo status economico e l’autocompiacimento. La promiscuità è dilagante, i sentimenti scarseggiano o sono superficiali.
Ma su questo universo cala inattesa la scure dell’epidemia.
Nella città malata si contano i martiri, la solitudine nascosta dai riti sociali mostra il suo volto, l’umanità a tratti ricompare, negli anziani, in chi si prende cura di qualcuno. Ma alla fine, forse il mondo sarà salvato dalle colline, dall’erba, dalle viti, dagli animali che la città ha dimenticato e chiuso fuori dai suoi confini. Ma che non sono scomparsi e possono essere ritrovati.
… È Polifemo, il gattaccio del condominio, nero come il carbone, di tutti e di nessuno, che ha combattuto sui tetti le sue mille battaglie con gli altri gatti maschi di Ripa Ticinese, tanto che gli manca quasi tutto l’orecchio sinistro, ed è orbo dell’occhio destro. L’occhio superstite è di un giallo diabolico.
Si strofina contro Salvo. Non miagola, ma fa le fusa. Salvo pensa che si debbano sentire per tutta la scala. Sa che Matteo è armato, ha visto l’ombra della mano tesa in avanti a un giro della rampa di scale, ombra proiettata dalla torcia tenuta nell’altra mano.
Non sa cosa fare. Il gatto si è accoccolato al suo fianco. Si sentono i pesanti passi di Matteo, che inesorabile sale i gradini. Polifemo si alza sulle zampe, a fianco di Salvo. È allarmato, spalanca l’unico occhio, rizza l’unico orecchio…
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Formato 12 X 20
Confezione brossura
Pagine 214
Prezzo di copertina 12,00
Collana Altre/Storie
ISBN 978 88 6608 3665