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A cura di Ernesto Chiabotto.

Racconti di: Marco Amedeo, Daniele Baron, Maria Cinzia Bianchin, Erica Bonansea, Valerio Bracco, Elena Bramardi, Paolo Campana, Ernesto Chiabotto, Silvia Cornaglia, Graziella Costanzo, Ottavio Davini, Giulia Barbara Formica, Massimiliano Liberatori, Giuseppe Milano, Fiorenza Pistocchi, Mauro Poma, Marco Salomone, Simone Siviero, Giorgio Vitari.

Prefazione di Carlo De Filippis.

Introduzione di: Damiano Cortese, Antonella Amatuzzi, Laura Ramello e Cristina Trinchero (Università di Torino)

Con il patrocinio dell’Università di Torino -

Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne e Dipartimento di Studi Umanistici

Sotto mentite spoglie, con i suoi diciannove intensi racconti, ci immerge fin dal titolo nel regno dell’inganno, del nascondimento, della dissimulazione e, di conseguenza, del disvelamento; e riserva ai lettori enigmi dalle soluzioni più varie e imprevedibili, assolutorie o inquietanti che siano. Ma sempre e comunque, nulla sarà come sembrava.

Personaggi “oltre le righe” o tenere fanciulle, criminali impuniti o vittime inconsapevoli che lottano con il loro destino. E qua e là, squarci di ironia, di grottesco, di poesia. Gli autori di queste diciannove storie brevi ci raccontano di protagonisti e vicende che non rassicurano mai, che vanno ben oltre l’apparenza: persino i luoghi, ben precisi e reali, dimostrano di poter diventare teatro di situazioni insolite e magari di gotiche atmosfere

La serie antologica TuttoSotto, di cui fa parte questo volume, nasce per esplorare il lato oscuro della narrativa: il thriller, il noir, il poliziesco, il gotico, il fantasy si mescolano in queste pagine in un’alternanza di generi che fanno della suspence il loro punto forte e tengono il lettore inchiodato a ogni riga. Sotto mentite spoglie è la seconda edizione della collana TuttoSotto, un progetto nato nel 2019 sotto l’egida dell’Università di Torino, nell’ambito di una riflessione sulla relazione fra letteratura e territorio: in questo caso le atmosfere noir, sotterranee e misteriose di Torino e del Piemonte.

La metamorfosi avvenne all’improvviso, appena entrato nel cono d’ombra delle scale che portavano dal livello strada al piano di accesso ai tornelli: l’abito che portava, un completo grigio, classico e anonimo, una camicia rigorosamente bianca e una cravatta regimental, piombarono a terra svuotati e insieme a scarpe, calze e occhiali rotolarono in discesa per qualche gradino.

Gregorio non si accorse all’istante di quanto era accaduto…

Fu solo quando una ragazza gli diede una manata per allontanarlo con uno sguardo ostile, che si rese conto, stordito per la botta e offeso per il gesto, che qualcosa non andava…

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