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Un’interlocutrice bellissima e misteriosa è l’ingegnoso espediente letterario che permette all’autore di proporre ai lettori le sue riflessioni sui grandi temi dell’esistenza e della filosofia, l’universo, la nascita della vita, l’essenza dell’uomo, l’esistenza di Dio, il Bene e il Male, la giustizia, il futuro dell’umanità.

Che la bella Signora sia reale o frutto della sua immaginazione, angelo o fantasma o proiezione di sé, il confronto con lei rende il dialogo scorrevole e arguto, a volte intimo a volte colto, ma sempre scorrevole e di piacevolissima lettura, un’opera mai saccente, che rifugge ridondanze e magniloquenze ma che propone visioni personali e suggerisce piccole soluzioni alle domande che tutti ci facciamo.

Ero seduto lì, e il pianista suonava variazioni niente male su “Don’t cry for me Argentina”. Ero seduto lì, e guardandomi intorno vidi, in piedi in fondo al banco del bar, la più bella donna del mondo…

… «Ti piaccio solo perché son sincero? Mioddìo, no!» replicai goffamente, col tono da conquistatore che non mi è mai riuscito. Ma lei tornò a stupirmi:

«Ecco! Hai detto “mio Dio”! Questo sì che è un argomento interessante!».

«Intendi il parlare dell’esistenza di Dio? Beh, certo che è interessante, ma altrettanto sicuramente, non è nuovo. Se ne parla da millenni…».

«Voglio dire che, se uno vuole buttar giù per iscritto i suoi pensieri, tanto vale cominciare dal principio. E più principio di così…».

«Va bene: cominciamo pure da lì…».